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Religioni
Nel silenzio del Sabato Santo, il grido muto della Pietà di Ruvo di Puglia – LE FOTO
La commovente processione chiude i riti della Settimana Santa e apre il cuore alla Pasqua
Ruvo - domenica 20 aprile 2025
Nel silenzio denso del Sabato Santo, quando il dolore della Croce è ancora vivo e la luce della Resurrezione si intravede appena, Ruvo di Puglia si raccoglie attorno al mistero della Pietà.
È un rito antico e struggente, quello che ha attraversato ieri le vie del centro storico: la processione della Pietà, l'ultimo atto della Settimana Santa ruvese, un cammino di fede e di umanissima tenerezza.
Alle 16:30, le porte della chiesa del Purgatorio si sono aperte su un Largo San Cleto gremito e in attesa. Il simulacro della Vergine che stringe il corpo esanime di suo Figlio è apparso sul sagrato come un'icona viva di dolore. La marcia funebre Rassegnazione di Alessandro Amenduni ha accompagnato i primi passi, mentre nell'aria si levava l'inno Le tue pupille roride, cantato con voce rotta dalla commozione dai confratelli e dalle consorelle della Confraternita di Maria SS. del Suffragio.
Il corteo, aperto dal Cireneo incappucciato e dallo stendardo nero, ha percorso lentamente le vie della città, tra ali di fedeli in preghiera e finestre aperte come occhi sul mistero. La statua, ornata da un arco di luci a forma di rosa e sorretta dai portatori con il tradizionale dondolio, sembrava fluttuare nel dolore collettivo di una comunità che ogni anno si fa testimone del sabato dell'attesa.
Commovente la sosta davanti alla RSA Spada, simbolo di ogni sofferenza umana: un momento sospeso, dove la Madre di Dio pareva vegliare ancora una volta sui figli del dolore. Poi, lentamente, la processione ha ripreso il cammino, immersa in un silenzio che diceva più di mille parole.
In serata, il rientro in chiesa è stato accolto dalla marcia Sabato Santo. Il portone si è chiuso dietro l'immagine sacra, lasciando fuori il buio della notte e dentro il preludio di una luce nuova: la Pasqua era ormai alle porte.
Poco dopo, nelle chiese della città si è celebrata la solenne Veglia Pasquale, il cuore dell'anno liturgico, in cui l'oscurità si spezza sotto il canto dell'Exsultet e le candele accese passano di mano in mano, segno tangibile della speranza che rinasce.
Oggi, la gioia troverà voce nella processione del Cristo Risorto, con lo scoppio delle "Quarantane", antiche bambole in paglia simbolo della fine della Quaresima, saluteranno il ritorno della Vita.
A Ruvo di Puglia, ancora una volta, il dolore si è fatto canto, il silenzio preghiera, la fede cammino. E la Pietà, con il suo grido muto, ha saputo aprire le porte alla speranza della Pasqua.
È un rito antico e struggente, quello che ha attraversato ieri le vie del centro storico: la processione della Pietà, l'ultimo atto della Settimana Santa ruvese, un cammino di fede e di umanissima tenerezza.
Alle 16:30, le porte della chiesa del Purgatorio si sono aperte su un Largo San Cleto gremito e in attesa. Il simulacro della Vergine che stringe il corpo esanime di suo Figlio è apparso sul sagrato come un'icona viva di dolore. La marcia funebre Rassegnazione di Alessandro Amenduni ha accompagnato i primi passi, mentre nell'aria si levava l'inno Le tue pupille roride, cantato con voce rotta dalla commozione dai confratelli e dalle consorelle della Confraternita di Maria SS. del Suffragio.
Il corteo, aperto dal Cireneo incappucciato e dallo stendardo nero, ha percorso lentamente le vie della città, tra ali di fedeli in preghiera e finestre aperte come occhi sul mistero. La statua, ornata da un arco di luci a forma di rosa e sorretta dai portatori con il tradizionale dondolio, sembrava fluttuare nel dolore collettivo di una comunità che ogni anno si fa testimone del sabato dell'attesa.
Commovente la sosta davanti alla RSA Spada, simbolo di ogni sofferenza umana: un momento sospeso, dove la Madre di Dio pareva vegliare ancora una volta sui figli del dolore. Poi, lentamente, la processione ha ripreso il cammino, immersa in un silenzio che diceva più di mille parole.
In serata, il rientro in chiesa è stato accolto dalla marcia Sabato Santo. Il portone si è chiuso dietro l'immagine sacra, lasciando fuori il buio della notte e dentro il preludio di una luce nuova: la Pasqua era ormai alle porte.
Poco dopo, nelle chiese della città si è celebrata la solenne Veglia Pasquale, il cuore dell'anno liturgico, in cui l'oscurità si spezza sotto il canto dell'Exsultet e le candele accese passano di mano in mano, segno tangibile della speranza che rinasce.
Oggi, la gioia troverà voce nella processione del Cristo Risorto, con lo scoppio delle "Quarantane", antiche bambole in paglia simbolo della fine della Quaresima, saluteranno il ritorno della Vita.
A Ruvo di Puglia, ancora una volta, il dolore si è fatto canto, il silenzio preghiera, la fede cammino. E la Pietà, con il suo grido muto, ha saputo aprire le porte alla speranza della Pasqua.