
Religioni
Ruvo di Puglia accoglie il Cristo Risorto tra applausi, musica e lo scoppio delle Quarantane – LE FOTO
Una folla ha accompagnato la statua del Risorto lungo le strade del centro
Ruvo - lunedì 21 aprile 2025
Quando le porte della chiesa di San Domenico si sono spalancate e la statua del Cristo Risorto è apparsa ai fedeli, la festa ha avuto inizio. Le campane hanno iniziato a suonare a distesa, i tamburi delle confraternite si sono fermati, e per un istante l'intera città ha trattenuto il respiro, rapita da quel volto sorridente e luminoso che annuncia la vittoria sulla morte.
È così che Ruvo di Puglia ha celebrato la Pasqua, nel cuore di una tradizione tra spiritualità, teatro popolare e senso di comunità. Migliaia di persone si sono riversate lungo le vie del centro per partecipare alla solenne e gioiosa Processione del Cristo Risorto, vertice della Settimana Santa ruvese, che ogni anno si chiude con un'esplosione – anzi tre – di luce, colore e speranza.
A scandire il cammino del Risorto, lo scoppio delle Quarantane, figure di stoffa scura sospese da settimane come presenze silenziose e inquietanti ai margini delle vie. Vedove simboliche della Quaresima, le Quarantane vengono fatte esplodere la mattina di Pasqua con un rituale antico: colpi secchi, esplosioni di coriandoli e cenere, che segnano la fine del lutto e l'inizio di una nuova stagione.
La statua del Risorto, portata a spalla con passo solenne dai confratelli, ha attraversato corso Jatta, piazza Bovio, via Veneto, corso Carafa, accolta ovunque da fazzoletti sventolati, musiche trionfali e occhi lucidi.
Il rito si è concluso con il rientro della statua e con la messa solenne presieduta dal vescovo, che ha invitato i presenti a vivere ogni giorno "con la luce della Risurrezione negli occhi e la speranza nel cuore".
È così che Ruvo di Puglia ha celebrato la Pasqua, nel cuore di una tradizione tra spiritualità, teatro popolare e senso di comunità. Migliaia di persone si sono riversate lungo le vie del centro per partecipare alla solenne e gioiosa Processione del Cristo Risorto, vertice della Settimana Santa ruvese, che ogni anno si chiude con un'esplosione – anzi tre – di luce, colore e speranza.
A scandire il cammino del Risorto, lo scoppio delle Quarantane, figure di stoffa scura sospese da settimane come presenze silenziose e inquietanti ai margini delle vie. Vedove simboliche della Quaresima, le Quarantane vengono fatte esplodere la mattina di Pasqua con un rituale antico: colpi secchi, esplosioni di coriandoli e cenere, che segnano la fine del lutto e l'inizio di una nuova stagione.
La statua del Risorto, portata a spalla con passo solenne dai confratelli, ha attraversato corso Jatta, piazza Bovio, via Veneto, corso Carafa, accolta ovunque da fazzoletti sventolati, musiche trionfali e occhi lucidi.
Il rito si è concluso con il rientro della statua e con la messa solenne presieduta dal vescovo, che ha invitato i presenti a vivere ogni giorno "con la luce della Risurrezione negli occhi e la speranza nel cuore".