
Vita di città
Storia Viva - La Cappella della Natività nella Cattedrale di Ruvo
La tela dell'Adorazione dei Pastori tra arte e devozione familiare
Ruvo - martedì 23 dicembre 2025
6.02
Tra le opere d'arte oggi collocate lungo le pareti della Cattedrale romanica di Ruvo di Puglia, merita particolare attenzione la tela raffigurante l'episodio evangelico dell'Adorazione dei Pastori, posta sul lato destro del transetto, tra le tracce degli antichi affreschi che ancora affiorano sulle murature dell'edificio sacro.
La scena, ambientata nei pressi di un antico tempio, è illuminata dalla flebile luce dell'aurora che, attraverso un sapiente gioco di chiaroscuri, mette in risalto i volti della Vergine e dello sgambettante Bambino Gesù. La tela, firmata da Marco Pino da Siena e datata 1576, è tuttavia al centro di un dibattito tra gli storici dell'arte: nonostante la presenza della firma, molti studiosi ritengono che l'opera sia da attribuire alla sua bottega, a causa di una qualità esecutiva ritenuta non eccelsa.
La commissione del dipinto, come testimonia lo stemma raffigurato in primo piano, va ricondotta al mecenatismo della influente famiglia Cyani, attestata a Ruvo di Puglia sin dal XVI secolo e titolare di numerosi diritti beneficiali nelle chiese cittadine. L'Adorazione dei Pastori era infatti collocata nella Cappella della Natività del Signore in Cattedrale, di patronato della stessa famiglia.
Come ricorda una lapide tuttora esistente in Cattedrale, sebbene oggi poco leggibile, la cappella fu fondata da Antonuccio di Antonuzzo Cyano, che nel 1548 dispose per testamento la realizzazione dell'altare e del sepolcreto di famiglia. Le sue volontà furono effettivamente attuate da Francesco Cyano, uno degli eredi.
Nel 1602, lo stesso Francesco Cyano donò 30 ducati al Reverendo Capitolo affinché fosse cantata, in perpetuo, nella cappella la seconda messa della Natività del Salvatore, da solennizzarsi nella notte del parto della Madre di Dio. Si tratta della cosiddetta "messa dell'aurora" di Natale, una celebrazione che ancora oggi sopravvive in alcune chiese, nelle prime ore del mattino del 25 dicembre.
A partire dall'inizio del Novecento, con l'eliminazione delle integrazioni barocche, si è progressivamente persa memoria delle numerose antiche cappelle e degli altari che un tempo arricchivano la Cattedrale di Ruvo di Puglia.
Di quel complesso e stratificato passato restano oggi alcune opere d'arte, i documenti d'archivio e le testimonianze epigrafiche, preziosi frammenti capaci di raccontare l'evoluzione storica e spirituale della maggiore chiesa cittadina.
Fonti: Platea del Capitolo Cattedrale, 1658; C. Petrarota, Novità su Marco Pino per le "Cappelle della Natività" nelle Cattedrale di Ruvo e di Bitonto, in Per la storia dell'arte in Italia e in Europa, (a cura di M. Pasculli Ferrara), 2004; F. Di Palo, Cielo e terra: percorsi dell'arte sacra, dell'iconografia, della devozione, della committenza a Corato Ruvo e Terlizzi tra '500 e '700, Terlizzi 1999.
La scena, ambientata nei pressi di un antico tempio, è illuminata dalla flebile luce dell'aurora che, attraverso un sapiente gioco di chiaroscuri, mette in risalto i volti della Vergine e dello sgambettante Bambino Gesù. La tela, firmata da Marco Pino da Siena e datata 1576, è tuttavia al centro di un dibattito tra gli storici dell'arte: nonostante la presenza della firma, molti studiosi ritengono che l'opera sia da attribuire alla sua bottega, a causa di una qualità esecutiva ritenuta non eccelsa.
La commissione del dipinto, come testimonia lo stemma raffigurato in primo piano, va ricondotta al mecenatismo della influente famiglia Cyani, attestata a Ruvo di Puglia sin dal XVI secolo e titolare di numerosi diritti beneficiali nelle chiese cittadine. L'Adorazione dei Pastori era infatti collocata nella Cappella della Natività del Signore in Cattedrale, di patronato della stessa famiglia.
Come ricorda una lapide tuttora esistente in Cattedrale, sebbene oggi poco leggibile, la cappella fu fondata da Antonuccio di Antonuzzo Cyano, che nel 1548 dispose per testamento la realizzazione dell'altare e del sepolcreto di famiglia. Le sue volontà furono effettivamente attuate da Francesco Cyano, uno degli eredi.
Nel 1602, lo stesso Francesco Cyano donò 30 ducati al Reverendo Capitolo affinché fosse cantata, in perpetuo, nella cappella la seconda messa della Natività del Salvatore, da solennizzarsi nella notte del parto della Madre di Dio. Si tratta della cosiddetta "messa dell'aurora" di Natale, una celebrazione che ancora oggi sopravvive in alcune chiese, nelle prime ore del mattino del 25 dicembre.
A partire dall'inizio del Novecento, con l'eliminazione delle integrazioni barocche, si è progressivamente persa memoria delle numerose antiche cappelle e degli altari che un tempo arricchivano la Cattedrale di Ruvo di Puglia.
Di quel complesso e stratificato passato restano oggi alcune opere d'arte, i documenti d'archivio e le testimonianze epigrafiche, preziosi frammenti capaci di raccontare l'evoluzione storica e spirituale della maggiore chiesa cittadina.
Fonti: Platea del Capitolo Cattedrale, 1658; C. Petrarota, Novità su Marco Pino per le "Cappelle della Natività" nelle Cattedrale di Ruvo e di Bitonto, in Per la storia dell'arte in Italia e in Europa, (a cura di M. Pasculli Ferrara), 2004; F. Di Palo, Cielo e terra: percorsi dell'arte sacra, dell'iconografia, della devozione, della committenza a Corato Ruvo e Terlizzi tra '500 e '700, Terlizzi 1999.



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