
Eventi e cultura
A Ruvo di Puglia “Lingua Matrigna”, un cortometraggio per attraversare memorie, lingue e identità
Un cortometraggio che esplora l’identità, la memoria e il silenzio attraverso la lingua madre
Ruvo - domenica 18 maggio 2025
Un'esplorazione profonda e plurale del linguaggio come spazio di appartenenza, estraneità e resistenza.
È questo il cuore di "Lingua Matrigna", il percorso esperienziale e artistico che culminerà lunedì 19 maggio alle 18.00, con la proiezione dell'omonimo cortometraggio presso il Museo del Libro – Casa della Cultura di Ruvo di Puglia.
Nato all'interno di un laboratorio condotto con donne e uomini provenienti da contesti migratori eterogenei, e ospiti dell'associazione Un Mondo di Bene 2.0, "Lingua Matrigna" è un atto corale di narrazione e riappropriazione, dove le lingue – quelle imparate, dimenticate o negate – diventano tessuto vivo di memoria, dolore, rinascita.
Il progetto è stato guidato dall'esperta e regista Patrizia Labianca, con il coordinamento organizzativo di Vincenza Tedone, le riprese di Christian Quatela e il montaggio di Aldo Nikolla. Sullo schermo, le testimonianze e le presenze di Mariana Carla Arcucci, Anatoli Huskov, Samantha Hassani, Aziza Nahi, Luna Killary, Sologorre Landeo, Ines Tmaldli, Lina Glasski, Kawtar El-Rahali, Karina Zoubdi, Imane Sarhir e Lidia Noemi Landeo Taboada.
Attraverso voci, accenti, sguardi e gesti, il cortometraggio si fa mappa interiore ed emotiva, per attraversare silenzi e dissonanze, tracciando un sentiero comune tra chi parla e chi ascolta. L'iniziativa si propone così come un invito al disarmo culturale, alla sospensione del giudizio, all'ospitalità dell'altro attraverso il linguaggio, nella sua accezione più profonda.
Promosso dal Centro Studi Cultura et Memoria APS, in collaborazione con Un Mondo di Bene 2.0, e con il sostegno dell'Assessorato al Benessere e Giustizia Sociale del Comune di Ruvo di Puglia, "Lingua Matrigna" si inserisce nel programma "Ruvo Solidale. Genere e bellezza", come una pratica politica della cura e della narrazione condivisa.
Un incontro di voci che si cercano, uno specchio di umanità fragile ma luminosa, dove la lingua madre – talvolta matrigna – può ancora diventare radice, ponte, casa.
È questo il cuore di "Lingua Matrigna", il percorso esperienziale e artistico che culminerà lunedì 19 maggio alle 18.00, con la proiezione dell'omonimo cortometraggio presso il Museo del Libro – Casa della Cultura di Ruvo di Puglia.
Nato all'interno di un laboratorio condotto con donne e uomini provenienti da contesti migratori eterogenei, e ospiti dell'associazione Un Mondo di Bene 2.0, "Lingua Matrigna" è un atto corale di narrazione e riappropriazione, dove le lingue – quelle imparate, dimenticate o negate – diventano tessuto vivo di memoria, dolore, rinascita.
Il progetto è stato guidato dall'esperta e regista Patrizia Labianca, con il coordinamento organizzativo di Vincenza Tedone, le riprese di Christian Quatela e il montaggio di Aldo Nikolla. Sullo schermo, le testimonianze e le presenze di Mariana Carla Arcucci, Anatoli Huskov, Samantha Hassani, Aziza Nahi, Luna Killary, Sologorre Landeo, Ines Tmaldli, Lina Glasski, Kawtar El-Rahali, Karina Zoubdi, Imane Sarhir e Lidia Noemi Landeo Taboada.
Attraverso voci, accenti, sguardi e gesti, il cortometraggio si fa mappa interiore ed emotiva, per attraversare silenzi e dissonanze, tracciando un sentiero comune tra chi parla e chi ascolta. L'iniziativa si propone così come un invito al disarmo culturale, alla sospensione del giudizio, all'ospitalità dell'altro attraverso il linguaggio, nella sua accezione più profonda.
Promosso dal Centro Studi Cultura et Memoria APS, in collaborazione con Un Mondo di Bene 2.0, e con il sostegno dell'Assessorato al Benessere e Giustizia Sociale del Comune di Ruvo di Puglia, "Lingua Matrigna" si inserisce nel programma "Ruvo Solidale. Genere e bellezza", come una pratica politica della cura e della narrazione condivisa.
Un incontro di voci che si cercano, uno specchio di umanità fragile ma luminosa, dove la lingua madre – talvolta matrigna – può ancora diventare radice, ponte, casa.