
Vita di città
Ruvo di Puglia celebra il Primo Maggio: “Il lavoro sia il cuore della rinascita sociale”
Grande partecipazione in piazza per una giornata all’insegna dell’impegno civile, tra musica, riflessioni e l’appello del Sindaco
Ruvo - sabato 3 maggio 2025
È stata una giornata intensa e carica di significato quella che ha animato Ruvo di Puglia in occasione della Festa dei Lavoratori.
Centinaia di cittadini si sono ritrovati nel cuore della città per celebrare il Primo Maggio non solo come ricorrenza storica, ma come rinnovato momento di riflessione e mobilitazione.
Il tema scelto per l'edizione di quest'anno, "Per un lavoro giusto, sicuro e dignitoso", ha fatto da filo conduttore a una serie di interventi e testimonianze che hanno restituito voce ai lavoratori e alle lavoratrici, troppo spesso dimenticati nei dibattiti pubblici e nelle scelte politiche.
Tra i momenti più significativi della giornata, spicca l'intervento del Sindaco Pasquale Chieco, che ha voluto lanciare un messaggio forte e chiaro:
"Sembra che il lavoro, perno della Costituzione e strumento per la realizzazione personale di ognuno, stia progressivamente perdendo il suo ruolo essenziale, stia smarrendo la sua centralità nella stessa società civile oltreché nei pensieri e nell'azione della politica, non solo dell'attuale governo."
Con tono appassionato e deciso, Chieco ha sottolineato le gravi conseguenze dell'assenza di lavoro stabile e adeguatamente retribuito, soprattutto nel Mezzogiorno, dove il fenomeno dello spopolamento giovanile si intreccia con la crisi dei servizi e delle istituzioni educative:
"Senza un lavoro sicuro e giustamente retribuito per tutti e tutte, al Sud come al Nord, peggiorano le condizioni di vita di tutta la comunità nazionale, il Paese arretra, le nostre città si impoveriscono, le persone non guardano al futuro con speranza, i giovani non progettano e non costruiscono famiglie, si svuotano le scuole."
L'appello del Sindaco si è poi trasformato in un invito concreto alla cittadinanza, in vista dei referendum abrogativi dell'8 e 9 giugno:
"Occorre ripartire dal lavoro, ridare centralità al miglioramento delle condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici, operare per restituire dignità e sicurezza a chi costruisce la vera ricchezza del nostro Paese. Non farlo significa mettere in pericolo il futuro di tutti. Una prima occasione per battere un colpo ce la danno i referendum: non perdiamo questa occasione, andiamo a votare."
La manifestazione ha visto la partecipazione di rappresentanti delle organizzazioni sindacali, realtà associative e numerosi cittadini, uniti nel ribadire che il lavoro non può essere ridotto a variabile economica, ma deve tornare a essere fondamento di giustizia sociale e strumento di coesione.
Ruvo di Puglia ha risposto con una voce corale alla sfida del presente: rimettere il lavoro al centro significa costruire un futuro più giusto, sostenibile e umano per tutti.
Centinaia di cittadini si sono ritrovati nel cuore della città per celebrare il Primo Maggio non solo come ricorrenza storica, ma come rinnovato momento di riflessione e mobilitazione.
Il tema scelto per l'edizione di quest'anno, "Per un lavoro giusto, sicuro e dignitoso", ha fatto da filo conduttore a una serie di interventi e testimonianze che hanno restituito voce ai lavoratori e alle lavoratrici, troppo spesso dimenticati nei dibattiti pubblici e nelle scelte politiche.
Tra i momenti più significativi della giornata, spicca l'intervento del Sindaco Pasquale Chieco, che ha voluto lanciare un messaggio forte e chiaro:
"Sembra che il lavoro, perno della Costituzione e strumento per la realizzazione personale di ognuno, stia progressivamente perdendo il suo ruolo essenziale, stia smarrendo la sua centralità nella stessa società civile oltreché nei pensieri e nell'azione della politica, non solo dell'attuale governo."
Con tono appassionato e deciso, Chieco ha sottolineato le gravi conseguenze dell'assenza di lavoro stabile e adeguatamente retribuito, soprattutto nel Mezzogiorno, dove il fenomeno dello spopolamento giovanile si intreccia con la crisi dei servizi e delle istituzioni educative:
"Senza un lavoro sicuro e giustamente retribuito per tutti e tutte, al Sud come al Nord, peggiorano le condizioni di vita di tutta la comunità nazionale, il Paese arretra, le nostre città si impoveriscono, le persone non guardano al futuro con speranza, i giovani non progettano e non costruiscono famiglie, si svuotano le scuole."
L'appello del Sindaco si è poi trasformato in un invito concreto alla cittadinanza, in vista dei referendum abrogativi dell'8 e 9 giugno:
"Occorre ripartire dal lavoro, ridare centralità al miglioramento delle condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici, operare per restituire dignità e sicurezza a chi costruisce la vera ricchezza del nostro Paese. Non farlo significa mettere in pericolo il futuro di tutti. Una prima occasione per battere un colpo ce la danno i referendum: non perdiamo questa occasione, andiamo a votare."
La manifestazione ha visto la partecipazione di rappresentanti delle organizzazioni sindacali, realtà associative e numerosi cittadini, uniti nel ribadire che il lavoro non può essere ridotto a variabile economica, ma deve tornare a essere fondamento di giustizia sociale e strumento di coesione.
Ruvo di Puglia ha risposto con una voce corale alla sfida del presente: rimettere il lavoro al centro significa costruire un futuro più giusto, sostenibile e umano per tutti.