
Eventi e cultura
Ruvo di Puglia danza nel tempo: il gran finale del festival “Le Danzatrici en plein air”
Una settimana di spettacoli, incontri e performance per celebrare l’arte del corpo tra memoria, paesaggio e comunità
Ruvo - lunedì 30 giugno 2025
Si conclude con una ricca settimana di eventi l'edizione 2025 de Le Danzatrici en plein air, il festival di danza contemporanea che da anni anima Ruvo di Puglia a partire dall'iconico affresco tombale "Le danzatrici di Ruvo", conservato oggi al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Promosso dalla compagnia Menhir con il sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Puglia, del Comune di Ruvo di Puglia e in collaborazione con Puglia Culture, il festival torna a proporre un'immersione nella bellezza della danza come linguaggio universale, strumento di relazione, cura e appartenenza.
Dal 3 al 5 luglio, tra la Casa della Cultura e l'Atrio dell'ex Convento dei Domenicani, si susseguono spettacoli che intrecciano riflessione sociale, ricerca artistica e valorizzazione del patrimonio. Tra i momenti più significativi, I(CE)(S)CREAM Boléro Femme della coreografa lussemburghese Jill Crovisier, uno sguardo potente e intimo sull'identità femminile, e Bolero, interpretato da Samuel Govindin, dove il corpo maschile si confronta con il proprio spazio interiore sulle immortali note di Ravel. A chiudere idealmente il cerchio sarà MAHALAGA Landscapes, spettacolo site-specific che mette in dialogo memoria industriale e paesaggio naturale, nato in Lussemburgo e riallestito a Ruvo in collaborazione con Equilibrio Dinamico.
Accanto a questi lavori, grande spazio è dato alla scena italiana con Fatigue di Irene Russolillo, un rito laico di resistenza corale che fonde voce, corpo e cammino, e con tre creazioni firmate da Maguy Marin per la MM Contemporary Dance Company: Duo d'Eden, Come una promessa e Grosse Fugue, riflessioni danzate su eros, armonia e vitalità femminile.
Le Danzatrici en plein air si dimostra anche quest'anno un laboratorio diffuso di cittadinanza culturale: con sezioni dedicate ai giovani talenti (Scavi, Mitologie, Giacimenti), con l'attenzione all'inclusione e alla disabilità (come nel delicato Paso Doble di Versiliadanza), e con l'obiettivo costante di intrecciare arte e comunità. "En plein air" è molto più di una semplice scelta di spazio: è una filosofia, un'apertura al territorio, un invito a danzare insieme nella luce, nei luoghi condivisi, dentro la storia e fuori dal tempo.
Promosso dalla compagnia Menhir con il sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Puglia, del Comune di Ruvo di Puglia e in collaborazione con Puglia Culture, il festival torna a proporre un'immersione nella bellezza della danza come linguaggio universale, strumento di relazione, cura e appartenenza.
Dal 3 al 5 luglio, tra la Casa della Cultura e l'Atrio dell'ex Convento dei Domenicani, si susseguono spettacoli che intrecciano riflessione sociale, ricerca artistica e valorizzazione del patrimonio. Tra i momenti più significativi, I(CE)(S)CREAM Boléro Femme della coreografa lussemburghese Jill Crovisier, uno sguardo potente e intimo sull'identità femminile, e Bolero, interpretato da Samuel Govindin, dove il corpo maschile si confronta con il proprio spazio interiore sulle immortali note di Ravel. A chiudere idealmente il cerchio sarà MAHALAGA Landscapes, spettacolo site-specific che mette in dialogo memoria industriale e paesaggio naturale, nato in Lussemburgo e riallestito a Ruvo in collaborazione con Equilibrio Dinamico.
Accanto a questi lavori, grande spazio è dato alla scena italiana con Fatigue di Irene Russolillo, un rito laico di resistenza corale che fonde voce, corpo e cammino, e con tre creazioni firmate da Maguy Marin per la MM Contemporary Dance Company: Duo d'Eden, Come una promessa e Grosse Fugue, riflessioni danzate su eros, armonia e vitalità femminile.
Le Danzatrici en plein air si dimostra anche quest'anno un laboratorio diffuso di cittadinanza culturale: con sezioni dedicate ai giovani talenti (Scavi, Mitologie, Giacimenti), con l'attenzione all'inclusione e alla disabilità (come nel delicato Paso Doble di Versiliadanza), e con l'obiettivo costante di intrecciare arte e comunità. "En plein air" è molto più di una semplice scelta di spazio: è una filosofia, un'apertura al territorio, un invito a danzare insieme nella luce, nei luoghi condivisi, dentro la storia e fuori dal tempo.