
Vita di città
Storia Viva - La cappella di Santa Teresa di Lisieux nella chiesa di Sant’Angelo a Ruvo di Puglia
Un intreccio di storia familiare, arte e devozione popolare
Ruvo - mercoledì 1 ottobre 2025
Tra i tesori meno noti della chiesa di Sant'Angelo a Ruvo di Puglia vi è la cappella oggi dedicata a Santa Teresa di Lisieux, la giovane carmelitana francese proclamata dottore della Chiesa nel 1997. Originariamente, la cappella apparteneva alla famiglia Miraglia ed era intitolata a San Pietro d'Alcantara, mistico francescano spagnolo del XVI secolo, venerato per la sua austerità e le sue visioni estatiche.
Un secolo fa, il 17 maggio 1925, Teresa fu proclamata santa da papa Pio XI, nello stesso anno in cui venne istituita la parrocchia di San Michele Arcangelo nella chiesa ruvese. Con la nascita della parrocchia furono aggiornati anche i culti praticati nell'ex chiesa francescana e, in questo contesto, con il diffondersi della devozione a Teresa di Lisieux, la cappella venne ridecorata e destinata al suo culto, accogliendo opere che ancora oggi testimoniano la fervida spiritualità popolare del Novecento.
Il ciclo pittorico che abbellisce la cappella è opera di Giuseppe Cantatore (Ruvo, 27 dicembre 1892 – 1942), fratello maggiore del più celebre Domenico Cantatore. Figlio di Nicola, merciaio, e di Maria Lorusso, cucitrice, Giuseppe trascorse i primi anni a Ruvo, per poi trasferirsi a Roma, dove lavorò come decoratore di ambienti privati e religiosi.
Nel 1922 rientrò a Ruvo e sposò Luigina Andreina Maria Benigni. Nello stesso anno ospitò a Roma il fratello minore Domenico, allora diciassettenne, introducendolo all'ambiente artistico romano e aprendo di fatto la strada alla sua futura carriera.
A Ruvo, Giuseppe si occupò della decorazione pittorica a trompe-l'œil del Palazzo Camerino e della cappella di Sant'Angelo dedicata a Santa Teresa. Gli affreschi raffigurano episodi della vita della santa, sempre accompagnati dal motivo floreale delle rose, simbolo della sua spiritualità. In una scena la vediamo sul letto di malattia, illuminata da un fascio di luce, mentre rose e uccelli si posano accanto a lei; in un'altra è inginocchiata in preghiera davanti al Bambino Gesù, che le appare in visione.
Tutta la cappella era decorata con una pioggia di rose, oggi nascosta sotto l'intonaco bianco, ispirata alla promessa di Santa Teresina: «Farò scendere una pioggia di rose dal cielo; passerò il mio cielo a fare del bene sulla terra». Quattro angeli, ancora oggi visibili, reggono un drappo che si ricollega all'altare in stucco settecentesco.
Nella nicchia centrale si conserva una statua lignea di Santa Teresa di Lisieux, realizzata in serie e priva di particolare valore artistico, ma significativa come espressione della devozione popolare dell'epoca.
Molto più interessante è lo stendardo processionale del 1934, custodito nella chiesa: su fondo chiaro, presenta l'immagine della santa con il crocifisso e le rose, accompagnata dal motto "Cor Iesu, adveniat regnum tuum!". Il ricamo floreale alla base completa il messaggio spirituale e decorativo, testimoniando la viva partecipazione della comunità.
La cappella di Santa Teresa di Lisieux è dunque il risultato di un percorso che intreccia storia familiare, arte e fede popolare. Da un lato la memoria dei Miraglia, il cui stemma è ancora sull'arco di accesso, dall'altro l'eredità artistica di Giuseppe Cantatore, figura meno nota rispetto al fratello Domenico ma fondamentale per comprendere il contesto da cui nacque uno dei più grandi pittori pugliesi del Novecento.
Oggi, quegli affreschi, insieme alla statua e allo stendardo del 1934, raccontano non solo la diffusione del culto di Santa Teresa a Ruvo, ma anche una pagina significativa della storia locale, in cui fede popolare e arte si incontrano nel segno delle rose.
Fonti: F. Di Palo, M. Di Puppo, A. Tedone, Mi-ka-El-Chi è come Dio?, Modugno 2018; C. Bucci, Scritti di ieri e di oggi per la storia della chiesa di S. Angelo, Terlizzi 2018; Archivio di Stato di Bari, Registri dello Stato Civile, 1892; beweb.it
Un secolo fa, il 17 maggio 1925, Teresa fu proclamata santa da papa Pio XI, nello stesso anno in cui venne istituita la parrocchia di San Michele Arcangelo nella chiesa ruvese. Con la nascita della parrocchia furono aggiornati anche i culti praticati nell'ex chiesa francescana e, in questo contesto, con il diffondersi della devozione a Teresa di Lisieux, la cappella venne ridecorata e destinata al suo culto, accogliendo opere che ancora oggi testimoniano la fervida spiritualità popolare del Novecento.
Il ciclo pittorico che abbellisce la cappella è opera di Giuseppe Cantatore (Ruvo, 27 dicembre 1892 – 1942), fratello maggiore del più celebre Domenico Cantatore. Figlio di Nicola, merciaio, e di Maria Lorusso, cucitrice, Giuseppe trascorse i primi anni a Ruvo, per poi trasferirsi a Roma, dove lavorò come decoratore di ambienti privati e religiosi.
Nel 1922 rientrò a Ruvo e sposò Luigina Andreina Maria Benigni. Nello stesso anno ospitò a Roma il fratello minore Domenico, allora diciassettenne, introducendolo all'ambiente artistico romano e aprendo di fatto la strada alla sua futura carriera.
A Ruvo, Giuseppe si occupò della decorazione pittorica a trompe-l'œil del Palazzo Camerino e della cappella di Sant'Angelo dedicata a Santa Teresa. Gli affreschi raffigurano episodi della vita della santa, sempre accompagnati dal motivo floreale delle rose, simbolo della sua spiritualità. In una scena la vediamo sul letto di malattia, illuminata da un fascio di luce, mentre rose e uccelli si posano accanto a lei; in un'altra è inginocchiata in preghiera davanti al Bambino Gesù, che le appare in visione.
Tutta la cappella era decorata con una pioggia di rose, oggi nascosta sotto l'intonaco bianco, ispirata alla promessa di Santa Teresina: «Farò scendere una pioggia di rose dal cielo; passerò il mio cielo a fare del bene sulla terra». Quattro angeli, ancora oggi visibili, reggono un drappo che si ricollega all'altare in stucco settecentesco.
Nella nicchia centrale si conserva una statua lignea di Santa Teresa di Lisieux, realizzata in serie e priva di particolare valore artistico, ma significativa come espressione della devozione popolare dell'epoca.
Molto più interessante è lo stendardo processionale del 1934, custodito nella chiesa: su fondo chiaro, presenta l'immagine della santa con il crocifisso e le rose, accompagnata dal motto "Cor Iesu, adveniat regnum tuum!". Il ricamo floreale alla base completa il messaggio spirituale e decorativo, testimoniando la viva partecipazione della comunità.
La cappella di Santa Teresa di Lisieux è dunque il risultato di un percorso che intreccia storia familiare, arte e fede popolare. Da un lato la memoria dei Miraglia, il cui stemma è ancora sull'arco di accesso, dall'altro l'eredità artistica di Giuseppe Cantatore, figura meno nota rispetto al fratello Domenico ma fondamentale per comprendere il contesto da cui nacque uno dei più grandi pittori pugliesi del Novecento.
Oggi, quegli affreschi, insieme alla statua e allo stendardo del 1934, raccontano non solo la diffusione del culto di Santa Teresa a Ruvo, ma anche una pagina significativa della storia locale, in cui fede popolare e arte si incontrano nel segno delle rose.
Fonti: F. Di Palo, M. Di Puppo, A. Tedone, Mi-ka-El-Chi è come Dio?, Modugno 2018; C. Bucci, Scritti di ieri e di oggi per la storia della chiesa di S. Angelo, Terlizzi 2018; Archivio di Stato di Bari, Registri dello Stato Civile, 1892; beweb.it


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