
Storia Viva - Il Papa Cleto leggendario primo Vescovo di Ruvo
Il 26 aprile si commemora il santo a metà tra storia e tradizione
Un breve ma interessante racconto della festa in onore di san Cleto, che si svolgeva nella prima metà dell'Ottocento, è contenuto nel manoscritto Ricerche storiche sull'origine e antichità di Ruvo, redatto nel 1835 dal canonico Giacomo Ursi. Racconta l'Ursi che, l'antico antro di epoca romana, comunemente definito come "grotta di san Cleto":
Aggiunge l'Ursi, parlando della chiesa del Purgatorio, che:in ogni anno nel giorno del Santo, che si solennizza alli 26 di Aprile si tiene aperta dal primo al secondo vespero, ove si conducono i Cittadini ad orare. In Chiesa vi si espone una insigne reliquia di un pezzo di suo osso, che si conserva nella Chiesa Cattedrale, e che quivi si passa per essere vicina alla medesima, celebrandosi dal clero da tempo immemorabile il suo uffizio particolare.
Il canonico dedica alcune righe anche alle numerose immagini del santo, facendo riferimento sia alla statua dell'Altare Maggiore in Cattedrale sia alla statua in pietra su Porta Noja, quali simboli della secolare devozione al santo Patrono:Il nostro Capitolo ha riputato sempre la descritta Chiesa come propria, e quante volte si è dovuto fare delle riparazioni nella cattedrale, o pulire i di lei Sepolcri, è passato ad uffiziare nella detta Chiesa, trasportandovi anche i sagramenti. I Cittadini ancora anno avuto sempre gran venerazione per questa Chiesa avendole costituita una rendita, lasciando ad essa de' beni nelle loro ultime disposizioni.
Queste opere, questi riti e queste tradizioni in onore del nostro caro san Cleto sono oggi scomparse. Rimane solo la memoria celebrata il 26 Aprile nella chiesa del Purgatorio in cui, ancora oggi, un ciclo di affreschi racconta a grandi e piccini le fasi della leggenda di san Cleto a Ruvo.Da tempo immemorabile anche questa nostra Città ha tenuto e venerato questo suo primo Vescovo per Santo Protettore, e lo dimostrano i pubblici monumenti eretti in di lui onore. Oltre la descritta Chiesa, vi è anche nell'altare maggiore della Cattedrale, rifatto nel secolo decimosesto, fra le altre statue, che l'ardornando quella del nostro S. Cleto. Nell'anno poi 1523 costruirono la magnifica porta nominato col nome antico di Porta Noè, sopra della quale vi situarono tre statue di pietra. La statua collocata nel mezzo rappresenta S. Nicola Vescovo di Mira Protettore della Provincia intiera. A mano destra stra situata la statua del nostro S. Cleto ed a mano sinistra quella di S. Biagio Vescovo di Sebaste altro nostro Protetore. Tutto questo dimostra, che i Cittadini gli hanno serbato in ogni tempo una grande venerazione, lo hanno sempre creduto per loro primo Vescovo, e sempre lo hanno adorato per loro special Protettore.