Chiesa dei Cappuccini
Chiesa dei Cappuccini
Vita di città

Storia Viva - La bellezza perduta della chiesa dei Cappuccini

Da un inventario del 1811, statue e dipinti dispersi nel tempo e nell'incuria

La riapertura della chiesa dei Cappuccini rappresenta un'occasione preziosa per riflettere sull'importanza della tutela del nostro patrimonio artistico e architettonico, troppo spesso trascurato o dimenticato. Ogni pietra, ogni opera d'arte, ogni traccia documentaria costituisce un tassello della nostra identità collettiva, capace di raccontarci storie altrimenti perdute.

Proprio i documenti d'archivio ci aiutano a ricostruire, almeno in parte, la bellezza scomparsa. Tra questi, di fondamentale importanza è un inventario, conservato nell'Archivio di Stato di Bari, redatto nel dicembre del 1811 e noto come Stato dimostrativo dei quadri, delle statue e dei bassorilievi delle chiese di Ruvo. Compilato in occasione della soppressione degli ordini religiosi, questo documento mirava a censire i beni appartenenti agli enti ecclesiastici.

L'elenco delle opere presenti nella chiesa dei Cappuccini è lungo e interessante. Esso si apre con cinque statue lignee, di cui una a figura intera – la Madonna della Concezione (Immacolata) – e quattro a mezzo busto raffiguranti Santa Maria Maddalena, San Francesco, Santa Lucia e San Lorenzo.

Queste statue ornavano l'altare maggiore, rifatto in legno nella forma del retablo a metà Settecento. Una descrizione dettagliata è riportata nelle schede di catalogo redatte negli anni Trenta dalla dott.ssa Maria Luceri.

Nella nicchia centrale si trovava la statua dell'Immacolata, raffigurata in piedi, il volto levato leggermente verso destra e le mani giunte in preghiera. L'opera, firmata "Fran.us Pau.lus Antolini / Civit.tis Andriae Sculptis / 1755", immaginiamo sia stato un mirabile esempio di scultura lignea.
A sinistra, nel primo ordine, era collocato il busto di San Francesco, ritratto col volto chino sulla croce. Nel secondo ordine, il busto di Maria Maddalena, di profilo verso destra, con mano sul petto e lunghi capelli biondi ricadenti sul manto giallo.
A destra, nel secondo ordine, San Lorenzo è raffigurato con la dalmatica rossa, la graticola nella sinistra e la palma del martirio. Chiude la sequenza, nel primo ordine a destra, la statua di Santa Lucia, l'unica superstite del complesso, oggi conservata nella nuova chiesa parrocchiale a lei dedicata.

L'inventario prosegue con la menzione di un Cristo in Croce, oggi sull'altare maggiore, attribuito anch'esso ad Antolini. In origine era collocato sul primo altare a sinistra, oggi dedicato alla Madonna di Loreto. Seguiva la statua di San Felice da Cantalice, alta sei palmi, giunta a Ruvo nel 1718 e oggi scomparsa, come quella di San Fedele da Sigmaringen, canonizzato nel 1746.

Troviamo inoltre una piccola statua della Madonna Incoronata di Foggia, legata al culto della transumanza, anch'essa andata perduta, e una statua vestita dell'Addolorata, firmata da Riccardo Brudaglio di Andria nel 1797, oggi collocata nel nuovo complesso parrocchiale. Chiude la rassegna una statua alta quattro palmi del Beato Bernardo da Offida, anch'essa oggi irreperibile.

Tra le opere pittoriche ancora presenti, ricordiamo le tele raffiguranti Sant'Anna, la Madonna col Bambino tra i santi Domenico e Francesco, opera di Nicola Gliri, e quelle raffiguranti i santi Cleto e Biagio, forse provenienti dall'antico altare maggiore.

La grande tela posta in controfacciata, raffigurante Mosè e il Serpente di Bronzo, dipinta nel 1790 dal terlizzese Nicola Quercia, è stata restaurata ed è oggi conservata nel Museo Diocesano di Molfetta.

Chiude l'inventario un lungo elenco di oltre venti ritratti di cardinali, monsignori, frati, beati e santi cappuccini, probabilmente collocati nella sagrestia o nel convento, oggi dispersi.

Questo spaccato storico ci restituisce l'immagine di una chiesa ricca di arte, devozione e memoria. La riscoperta di questo patrimonio, anche solo attraverso le carte d'archivio, rappresenta un atto di giustizia verso la nostra storia e un invito alla responsabilità collettiva.

Fonti: Archivio Stato di Bari, Intendenza, Culto e dipendenze, Stato dimostrativo dei quadri, delle statue e dei bassirilievi delle chiese di Ruvo, 26 Dicembre 1811; ICCD, Archivio Storico delle Schede di Catalogo, comune RUVO DI PUGLIA, provincia BARI, regione PUGLIA, armadio 11, busta 648, cartellina 5, scheda n. 2234; F.A. Bernardi, I Frati Cappuccini a Ruvo di Puglia, dalla fondazione del convento alla sua definitiva soppressione (1607-1861), in Studi Rubastini. Chiese, conventi e sacri palazzi a Ruvo di Puglia, Terlizzi, 2015, pp. 17-68.
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