Vita di città
Storia Viva - La scrittrice inglese che scoprì Ruvo di Puglia: il viaggio straordinario di Janet Ross
Una donna coraggiosa esplorò, alla fine dell’Ottocento, una Puglia nascosta e incantevole
Ruvo - martedì 15 ottobre 2024
Nel suo libro The Land of Manfred (La terra di Manfredi), pubblicato a Londra nel 1889, la scrittrice inglese Janet Ross ci offre un affascinante ritratto della Puglia di fine Ottocento. Tra le sue tappe, Ruvo di Puglia occupa un posto di rilievo, descritto con dettagli vivaci e un pizzico di ironia, catturando la bellezza e le sfide di un borgo antico immerso nella polvere delle sue strade e nella maestosità delle sue architetture.
Janet Ross non è una viaggiatrice comune: nata a Londra nel 1842 e cresciuta in un ambiente agiato e colto, Janet sviluppa presto una curiosità vivace e un carattere indipendente, doti che la portano a esplorare le terre meno battute del Sud Italia. Dopo essersi trasferita a Firenze in seguito al matrimonio con il banchiere Henry Ross, diventa un'autentica anglo-fiorentina, profondamente affascinata dalla cultura italiana e dall'arte della Toscana. Il suo spirito avventuroso e il carattere determinato le permettono di intraprendere viaggi in aree poco esplorate, come la Puglia, dove dimostra di essere a suo agio tanto nel dialogare con l'aristocrazia locale quanto nell'osservare la vita semplice dei contadini.
Nel suo racconto, Ross descrive la noiosa strada polverosa che da Bari la porta a Ruvo, attraversando Bitonto e Terlizzi, grazie a quella che lei definisce "una tramvia eccellente". Sta parlando della Tranvia Bari-Barletta, antesignana dell'odierna linea ferroviaria del nord barese. La tranvia fu inaugurata nel 1882, pochi anni prima del viaggio della Ross, ed era esercitata con mezzi a trazione a vapore da cui il nome popolare "Cequelatere". Il viaggio culmina con l'arrivo a Ruvo, dove viene accolta da un "omnibus", una carrozza (antesignana degli odierni autobus) che la porta verso il centro del paese, un tempo circondato da possenti mura, di cui rimangono solo alcune torri.
Le strade del borgo le appaiono pittoresche, ma segnate dalla trascuratezza. Ruvo di Puglia, con la sua storia millenaria, le offre l'opportunità di visitare la sontuosa dimora del Signor Jatta. Tuttavia, il tentativo di accedere al famoso museo archeologico si rivela vano: il proprietario è assente e ha portato con sé le chiavi, un inconveniente che trasforma l'escursione in un'esperienza ancor più memorabile.
Ross, con il suo occhio acuto, coglie ogni dettaglio della vita quotidiana a Ruvo. Pranza nella locanda di un certo Nanni, il cui ambiente spartano e la mancanza di pulizia non sfuggono alla scrittrice. Ross, con un tocco di umorismo, descrive lo stupore del locandiere nel vederla preferire un vino bianco leggero, che lui considera poco più che acqua, al corposo rosso locale. È un'ulteriore dimostrazione di come la Puglia dell'epoca conservasse i suoi tratti distintivi e la sua autenticità.
L'itinerario di Ross prosegue verso la maestosa cattedrale di Ruvo, un esempio straordinario di architettura romanica. Qui, la scrittrice nota come il terreno circostante si sia sollevato nel corso dei secoli, rendendo le tre porte d'accesso particolarmente basse. Entrando nota il soffitto della navata centrale adornato da tele (fu rimosso nei restauri del 1935), mentre i capitelli delle colonne, decorati con animali intrecciati, suscitano la sua curiosità. Tra le tante cappelle si sofferma su quella dedicata a San Rocco, nella quale è esposta la bella statua in argento e non può non cogliere la bellezza e la maestosità dell'altare maggiore, tutto in legno, che quasi raggiunge il soffitto della chiesa. Tuttavia, con rammarico, osserva come l'imbiancatura degli interni abbia offuscato parte della loro bellezza originale.
Oltre alle sue abilità narrative, Janet Ross è ricordata come una figura stravagante e pittoresca, ma con uno sguardo deciso e un carattere inflessibile, capace di affrontare le difficoltà con determinazione. Emblematico è il suo modo di viaggiare, spesso da sola o in compagnia di un piccolo gruppo, attirando l'attenzione della popolazione locale, che non era abituata a vedere donne viaggiare senza un accompagnatore maschile. La Ross si muove con sicurezza e libertà, una donna fuori dagli schemi, rispettata ma allo stesso tempo vista con curiosità. In uno dei suoi viaggi a Trani, indossa un cappellino "dalla foggia maschile", attirando gli sguardi degli abitanti, stupiti dal suo anticonformismo.
Ross conclude il suo racconto sottolineando la calorosa ospitalità degli abitanti di Ruvo, nonostante la loro evidente mancanza di abitudine a ricevere visitatori stranieri. Persino un contadino, incaricato di aiutarla, rifiuta un regalo e la invita invece a tornare il giorno successivo per visitare il museo. Questo episodio testimonia il vivo senso dell'ospitalità che caratterizzava e tuttora caratterizza la Puglia.
Il viaggio di Janet Ross a Ruvo di Puglia non è stato solo un'escursione attraverso monumenti e tradizioni, ma anche un incontro con la genuinità della vita locale, filtrato attraverso lo sguardo attento di una scrittrice che non temeva di confrontarsi con l'inaspettato e l'inusuale.
Fonti: J. Ross, The Land of Manfred, Prince of Tarentum and King of Sicily (1889); F. Giuliani, Donne in viaggio in Puglia, Janet Ross (2020); F. Lauciello, Dalla luce all'austerità. Il soffitto dipinto della Cattedrale di Ruvo di Puglia tra storia, memorie e ipotesi (2021).
Janet Ross non è una viaggiatrice comune: nata a Londra nel 1842 e cresciuta in un ambiente agiato e colto, Janet sviluppa presto una curiosità vivace e un carattere indipendente, doti che la portano a esplorare le terre meno battute del Sud Italia. Dopo essersi trasferita a Firenze in seguito al matrimonio con il banchiere Henry Ross, diventa un'autentica anglo-fiorentina, profondamente affascinata dalla cultura italiana e dall'arte della Toscana. Il suo spirito avventuroso e il carattere determinato le permettono di intraprendere viaggi in aree poco esplorate, come la Puglia, dove dimostra di essere a suo agio tanto nel dialogare con l'aristocrazia locale quanto nell'osservare la vita semplice dei contadini.
Nel suo racconto, Ross descrive la noiosa strada polverosa che da Bari la porta a Ruvo, attraversando Bitonto e Terlizzi, grazie a quella che lei definisce "una tramvia eccellente". Sta parlando della Tranvia Bari-Barletta, antesignana dell'odierna linea ferroviaria del nord barese. La tranvia fu inaugurata nel 1882, pochi anni prima del viaggio della Ross, ed era esercitata con mezzi a trazione a vapore da cui il nome popolare "Cequelatere". Il viaggio culmina con l'arrivo a Ruvo, dove viene accolta da un "omnibus", una carrozza (antesignana degli odierni autobus) che la porta verso il centro del paese, un tempo circondato da possenti mura, di cui rimangono solo alcune torri.
Le strade del borgo le appaiono pittoresche, ma segnate dalla trascuratezza. Ruvo di Puglia, con la sua storia millenaria, le offre l'opportunità di visitare la sontuosa dimora del Signor Jatta. Tuttavia, il tentativo di accedere al famoso museo archeologico si rivela vano: il proprietario è assente e ha portato con sé le chiavi, un inconveniente che trasforma l'escursione in un'esperienza ancor più memorabile.
Ross, con il suo occhio acuto, coglie ogni dettaglio della vita quotidiana a Ruvo. Pranza nella locanda di un certo Nanni, il cui ambiente spartano e la mancanza di pulizia non sfuggono alla scrittrice. Ross, con un tocco di umorismo, descrive lo stupore del locandiere nel vederla preferire un vino bianco leggero, che lui considera poco più che acqua, al corposo rosso locale. È un'ulteriore dimostrazione di come la Puglia dell'epoca conservasse i suoi tratti distintivi e la sua autenticità.
L'itinerario di Ross prosegue verso la maestosa cattedrale di Ruvo, un esempio straordinario di architettura romanica. Qui, la scrittrice nota come il terreno circostante si sia sollevato nel corso dei secoli, rendendo le tre porte d'accesso particolarmente basse. Entrando nota il soffitto della navata centrale adornato da tele (fu rimosso nei restauri del 1935), mentre i capitelli delle colonne, decorati con animali intrecciati, suscitano la sua curiosità. Tra le tante cappelle si sofferma su quella dedicata a San Rocco, nella quale è esposta la bella statua in argento e non può non cogliere la bellezza e la maestosità dell'altare maggiore, tutto in legno, che quasi raggiunge il soffitto della chiesa. Tuttavia, con rammarico, osserva come l'imbiancatura degli interni abbia offuscato parte della loro bellezza originale.
Oltre alle sue abilità narrative, Janet Ross è ricordata come una figura stravagante e pittoresca, ma con uno sguardo deciso e un carattere inflessibile, capace di affrontare le difficoltà con determinazione. Emblematico è il suo modo di viaggiare, spesso da sola o in compagnia di un piccolo gruppo, attirando l'attenzione della popolazione locale, che non era abituata a vedere donne viaggiare senza un accompagnatore maschile. La Ross si muove con sicurezza e libertà, una donna fuori dagli schemi, rispettata ma allo stesso tempo vista con curiosità. In uno dei suoi viaggi a Trani, indossa un cappellino "dalla foggia maschile", attirando gli sguardi degli abitanti, stupiti dal suo anticonformismo.
Ross conclude il suo racconto sottolineando la calorosa ospitalità degli abitanti di Ruvo, nonostante la loro evidente mancanza di abitudine a ricevere visitatori stranieri. Persino un contadino, incaricato di aiutarla, rifiuta un regalo e la invita invece a tornare il giorno successivo per visitare il museo. Questo episodio testimonia il vivo senso dell'ospitalità che caratterizzava e tuttora caratterizza la Puglia.
Il viaggio di Janet Ross a Ruvo di Puglia non è stato solo un'escursione attraverso monumenti e tradizioni, ma anche un incontro con la genuinità della vita locale, filtrato attraverso lo sguardo attento di una scrittrice che non temeva di confrontarsi con l'inaspettato e l'inusuale.
Fonti: J. Ross, The Land of Manfred, Prince of Tarentum and King of Sicily (1889); F. Giuliani, Donne in viaggio in Puglia, Janet Ross (2020); F. Lauciello, Dalla luce all'austerità. Il soffitto dipinto della Cattedrale di Ruvo di Puglia tra storia, memorie e ipotesi (2021).